domenica 25 dicembre 2011

Sulla ruota di Venezia

Mi giro e rigiro tra le coperte e non riesco a trovare una posizione a me gradita.
Sudavo e facevi vezzi per sentirmi meno solo, stavo sciogliendo le mie catene.
Pratica consueta.
Capii subito che la notte non sarebbe stata delle migliori ma mai mi sarei immaginato fino a tal punto.

Immerso nell'abisso dei miei ricordi, cominciai a costruire castelli di sabbia rossa e aria che all'improvviso svanirono. Senza ricordo, svanirono.
Tutto di un fiato mi ritrovai in un bagno, c'era una vasca da bagno..
Era come piaceva a me, staccata dal muro, solitaria.
Vicino al normale rubinetto c'erano dei pomelli dorati che mi seducevano, le forme erano morbide e antiche, mi corteggiavano.
Avevo percepito un senso di terrore.
Nudo mi immergo.
Svito i pomelli.
Brividi e sdegno mi assalirono, solo questo ricordo.
Flutti di sangue sgorgavano dal quel rubinetto, impetuosi e continui.
Sangue rosso, vivido e tempestoso, le gocce mi macchiavano il viso.
La vasca si riempiva sempre più di quel fetido colore rosso, mi invadeva.
Mi dimenavo come anima in mezzo alle bolge. Cominciai a chiudere i pomelli.
Ci riuscì.
Non soddisfatto, uscì gocciolante e volli rivedere quel fiume di sangue.
Sgorgava ancora sangue impetuoso.
Non so per quanto tempo rimasi fisso ad osservare ogni singola goccia che cadeva.
Ricordo solo di essermi risvegliato e aver visto il mio telefonino accendersi.
Era arrivato un sms..
Sogni premonitori, non tanto.
Buon Natale.

martedì 20 dicembre 2011

Il punto di partenza

La mia fiducia non è controvertibile.
"E come di notte il rumore delle cose", arrivo a pensare, anche io, per una volta. Non è il mio punto di arrivo e nuovi orizzonti voglio che si aprano davanti ai miei occhi.
Così è, da una lettera scritta a me stesso.

domenica 27 novembre 2011

Oh il mio Anton scorderò..

Oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
Oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
Oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
Oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

Prima ero lì che non ridevo mai
impallidita a fare in dei granai
le notti bianche, notti dell'oblio
al punto che così ho promesso a Dio

il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

Era una vita che non vivevo più
quando salivano le scale, andavo giù
non era lui, lui non tornava mai
e al mio onore e al mio cuore mi giurai

il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

innamorata di un uomo e una città
cannella e sale io mi scolavo già
dolori e gioie, cristiani e farisei
e regalavo in soffitta i sogni miei

oh il mio amor scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

se è vero che si può dimenticare
è il suo sospiro che voglio cancellare
guadagnerò il rispetto che non ho
di quella donna che io sono e che sarò

oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

prima ero triste e non ridevo più,
prima ero lì e tenevo gli occhi giù..
le notti in bianco, notti dell'addio..
fin quando ho fatto la mia promessa a Dio!

Oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..
oh il mio Anton scorderò, scorderò, scorderò..

Solleticata dal sole dell'Aprile
adesso sento un dolore più sottile
allora penso agli occhi dell'oblio
ad un desiderio non solamente mio!

Nuovo amor troverò, troverò, troverò
nuovo amor troverò, troverò, troverò
nuovo amor troverò, troverò, troverò
nuovo amor troverò, troverò, troverò

venerdì 11 novembre 2011

Si ono iS

Fosse diverso, ti spiegherei che sono costretto alla setta della mia mente, confiderei le mie divinazioni rischiando di non essere creduto, trascinato e umiliato dai molti come giullare di corte e so per certo che rideranno perchè sanno che è la verità, ma rideranno.

Armonicamente guardo il ponte della vita, e bada bene che ho detto armonicamente, non distrattamente o superficialmente.
Sono armonioso perchè inclino la testa e con un sorriso beffardo ti invito ad attraversare. Sono lì, superlativamente, aspetto che arrivi dall'altra parte.
Foglie di giada andate giù, l'Era dell'Acquario è arrivata trionfante da una battaglia non ancora iniziata. Poniti il quesito, allora, del perchè sia già trionfante.

Di regal vestimento sin fer,
allor dell'ordinario mondo che attraversa l'oceano
siffatta terra di serpi e soli sarà inclinata,
di beffardo raggio vidi luce di via che venne.

Sì di furor sarete ond'io pigli filo
finchè seta sarà verme e bozzolo vita.

sabato 24 settembre 2011

La Porta Segreta

Malato, allaccio i miei mocassini e mi alzo a schiena dritta.
Allungo la mano e tocco spighe, tocco mari, tocco il paradiso ma sono, lì, da solo. Capisco che devo andare avanti, camminare ancora finchè non sarò divenuto pietra. Il cambiamento mi distrugge e mi fa ansimare, sento di toccare la fine dei tempi, di percepirla ma è solo un sogno mentre attraverso oceani che ancora non ho esplorato. Nuoto e ho paura.
Non crederò ad una parola, ad un sentimento, ad uno sguardo. Il tempo dei segni prende il sopravvento.
Mi porto alla salvezza, mi allontano dalla mia bestia e posso ancora vedere il tuo viso bruciare di lacrime mentre guardiamo insieme quel merlo che va a nozze con il corvo. Simbolismi. Semplici simbolismi. Sono sempre stato un simbolo.
La profezia che portavo dentro l'ho finalmente deposta e la chiave che puoi trovare al triangolo mistico dei tre alberi ti darà risposte. Mabon, illumina il suo percorso..

8 - JHP - Il verde non è per tutti

Can you hear me? Damn, can you hear me? Oh yeah, my heart is broken and I dunno where I can find refuge. I cross oceans in my mind and I want to have between my hands my sane heart in order to give it like a love pledge for you. But you deny it..

mercoledì 24 agosto 2011

48:08:49

Ad un tratto mi sento soffocare, mi sento stretto dentro ad una scatola che non ha coperchio, che vorrebbe farmi scappare, che vorrebbe rendermi libero. Mi fermo a guardare sfumature violacee miste ad un azzurro segreto creando un indaco mai visto prima. Cammino su carboni ardenti per godere del calore che vorrei avere, che vorrei sentire sotto la mia pelle.
Sono stordito, butto giù un altro sorso di cognac, fumo un'altra sigaretta, ho i brividi, sento caldo.. Sto sognando.

giovedì 18 agosto 2011

Giuseppe †

Odore di gelsomino lunario che arrampicandosi è arrivato ben oltre ogni aspettativa. Il Martini Dry è fermo lì, taciturno.
Sento quel Mostro crescere giorno dopo giorno, impossibile arrestare l'ascèsa. Un modo ci sarà per farsi largo attraverso il dolore, sentire quei gradi che scendono dalla mia gola bruciandomi lo stomaco potrebbe essere un modo per distogliere il mio futuro.
Sogno quell'anello rumoroso, quel lettino.. Dimagrisco, sorrido e sogno.
Sono Fiero, fiero di quello che rimarrà di me.

martedì 16 agosto 2011

Segni, Incantesimi, Simboli e Fato

25 Maggio / V / Weight of the World
Verde / Arena / 30 Ottobre
KF8 / The other side / Io non sono
Il mostro dentro / 8 / Miream
Quadrati / 5 Aug / Stretto
Pentagramma / Pagine di Versi / _-_
Procurati una biciletta / No Meat / 8° Stanza
The Change / Iappòn / Infecting everything you love
10 Marlboro Light / Pavone / 16
7.13 / Brà / Mom
Occhio / Onirico / Tre accenti e fugge via
Luna / Miao / 5P

Continua..

mercoledì 10 agosto 2011

Ti amo

Sono solo.
Per quanto si possano avere delle persone accanto a sostenerti, per quanto ci sia una persona che ti ama, per quanto ci siano dei punti di riferimento che sai non svaniranno mai nel nulla, tuttavia ti senti solo. Perchè so che non mi sento realizzato.
Sarebbe potuto bastare poco ma così non è stato e mi ritrovo a scrivere l'ennesimo post in questo blog ascoltando una canzone attesa con tormento.
Vorrei non soffrire e non fare soffrire ma è il mio destino che sono certo di poter cambiare ma non è ora il momento. Inutile essere ipocriti, inutile far finta di nulla, inutile rimanere in balìa di qualcosa che può svanire, voglio delle fondamenta, voglio delle sicurezze, voglio che ci siano follie.. Tutto questo ci rende vivi, ci rende colmi di sentimenti.
Non esisteranno più nè i "se" nè i "ma" e questo mi fa soffrire più della ferita aperta che mi porto dentro, più di quel mostro che ho in testa da tanto tempo.
Vorrei poterti abbracciare e farti capire che sono sempre io, farti capire che finalmente so cosa voglio e che devi essere felice per me. Voglio farti capire che ti sento mio, che ti amo.. Chissà se lo capirai fino in fondo, chissà se capirai realmente le mie scelte.
Spero potrai sorridermi ancora come hai sempre fatto e che potrai amarmi comunque anche così. Tutto questo per me non è finito, è solo al punto di partenza e un modo per farsi spazio e andare oltre ci deve pur essere, un modo per perdonare c'è, ne sono sicuro.
Mi rendo conto che è questo quello che voglio, averti a fianco nelle mie scelte. Non è facile ma so che ci riuscirai. Non è comprensibile adesso, amore mio.. Ma ti fidi? Basta solo questo.. Fidati, ricomincia ma io sarò qui, dentro il tuo cuore. Mi congelo.
Se solo potessi vedere i miei occhi come un anno fa, se solo potessi baciarmi.. Capiresti.

venerdì 29 luglio 2011

Dal balcone di Giulietta

Vorrei urlare, vorrei fare follie, vorrei un lecca lecca, vorrei non farmi problemi, vorrei ubriacarmi e sapere che il giorno dopo non andrò a lavoro, vorrei baciare, vorrei sentirmi meno responsabile, vorrei mangiare gallette di riso, vorrei abbracciare e far capire che ci sono, vorrei dare me stesso a chi se lo merita, vorrei parlare con la mia anima, vorrei poter dire che nulla finisce, vorrei avere il dono dell'ubiquità, vorrei essere fiducioso e anche non esserlo, vorrei un gelato al pistacchio, vorrei tutto ciò che so non potrò avere.. Perchè la vita va avanti per tutti, anche per me, e quando si vuole il proprio bene tutto diventa magnificamente risolto. Risolto.
Quello che si ha dentro, le famose consapevolezze, non possono andare via e mi sento forte perchè so che sono cambiato, perchè so che sono cresciuto. Chi non riesce a vederlo, non mi conosce, e allora passerà come negli alberi le foglie in inverno, non ci saranno. Ma se un minimo di barlume si intravede, si capisce che trascende, va oltre tutto. E io so che riesci a vederlo e che hai paura. Ma io sono accanto a te. Questa è una certezza che deriva dal mio essere. Dall'essere che ha capito cosa vuol dire amare. Ma basta essere giudicati. Non credo di meritarmelo.

domenica 24 luglio 2011

Kraken

Mi prendo le mie responsabilità anche quelle che non ho perchè c'è un bene che va oltre quello normale e che devo raggiungere. Ma non sono disposto a farlo per sempre e allora arrivo a dire basta. Pazienza. Mi sta bene così.
Voglio cantare inni di gioia ma a chi?
Mi lascio trasportare dal vento e faccio volare via candele e tavoli, cibi succulenti e panorami mozzafiato, speranze e prospettive. Non voglio più il presente, o almeno questo tipo, voglio essere libero di vivere nel futuro per godermi quello che viene. Ho bisogno di aspettarmi qualcosa, di illudermi. La mia presa di posizione mi costerà davvero tanto ma nitidi sogni di notti strappate alla libidine mi farà stare in compagnia. Non sarò io, sarò tutto ciò che non si può controllare.

venerdì 22 luglio 2011

Orizzonti

Maya, mi hai avvolto il collo, gli occhi, la ragione con il tuo velo, adesso io me ne sono disfatto. La verità non esiste ed è inutile illudermi, non puoi. Ho ciò che tu non possiedi, qualcosa che i divini a volte sottovalutano. L'istinto umano.
Ho indagato e mi sono fatto spazio dentro le mie membra, mi sono fatto male ma ora sanguino di gioia, di soddisfazione. E pensare che tutto questo verrà celato, di nuovo, come molto tempo fa, e ritorno a creare il mio mondo e chissà, forse un giorno, tornerò a donarlo. Forse un giorno quando troverò di nuovo tua figlia, Fiducia. L'ho persa di vista, la sto cercando ma non è tempo.
Ho visto nababbi mangiare fango in hotel senza finestre ed io non voglio farne parte.
Maya, non capisci che lo sguardo cambia, muta e torna ad essere quello di prima e di nuovo, ancora, come lo è ora?
Maya, hai innalzato case e distrutto il passato. Hai corrotto chiese e slegato prigionie. Hai infranto regole e murato recinzioni. Hai emulato statue divine e spezzato ali ai sogni. Hai incendiato occhi, anime e dissetato corpi. Hai fatto nascere, ed hai fatto morire.
Scivolo via come biscia, volo via come gabbiano verso il paradiso. Sto bene, sto bene con me. Sono solo in paradiso.

sabato 16 luglio 2011

E i Doni dell'Amore

Ho sognato mondi dove si poteva volare abbracciati senza ali, perchè bastavano i nostri cuori. Ho desiderato abbracci che mi facessero sentire davvero importante, un punto di riferimento. Baciami ancora, amore, ma lasciami andare. L'estensione che mi viene amputata, così ad un tratto, lascia sgomenti che non puoi sentire, che non puoi percepire perchè mi vedi come il frutto del male quando invece la chiave di lettura è un'altra.

Quello che più mi importa è che sei dentro me e non te ne andrai. Chissà se lo capirai. Chissà.
Non torno indietro, non posso, devo pensare alla mia vita, devo pensare al mostro che ho dentro e con il quale convivo. Sono quello di sempre, non sono cattivo e spero tu possa avere un ricordo di me che vada oltre le parole e che raggiunga il sentimento di quando due persone sanno di amarsi ma che si fanno del male proprio per questo. Non è difficile da capire, ci vuole solo un po' di follia. E ne abbiamo da vendere, noi. Sono forte, lo so, e se solo sapessi, capiresti. Ma di responsabilità non posso più dartene, non le vuoi. E va bene così.. Cado e cadrò ma mi rialzo, mi rialzerò, con la consapevolezza che mi penserai e che non abbatterai quello sporco orgoglio che conosciamo entrambi e che solo l'amore nel cuore, e nella mente, ci potrebbe permettere di averci di nuovo, come un anno fa. Non si cancella, non si può. Lo sai.

sabato 2 luglio 2011

Viagro

Ansimante pensiero di una notte che verrà, di un mezzo dì consumato, preso e lasciato.
In quel cassetto, dove prima c'erano solo calzette e mutande fresche, adesso, ci sono preservativi, pensieri trascritti, sogni che rimarranno lì ad ammuffire per chissà quanto tempo, ci sono quei regali proibiti, quella canottiera bianca dimenticata, e che devo restituire, quel libro di 9000 domande che significa tanto.
Succhio rumori, ricordi, silenzi. Santo il mio gatto, Santo il dolore quando diventa urlo di gioia, Santo tutto ciò che non è, tutto ciò che è, tutto ciò che non sarà mai. Versi disincantati, frasi buttate giù, simili al whisky in un calice di champagne.
Pioggia di tumulto, pioggia di lacrime che scorrono in un tombino di qualsiasi vita che passa sopra, che passa ignara. Pioggia di parole che tagliano di netto il cuore, volontariamente. Pioggia che toglie le paure e che lascia tutto più cristallino.

sabato 18 giugno 2011

La sapidità del cambiamento

Un'altra tenda lavata, piegata e messa dentro uno scatolone in mezzo a tante altre cianfrusaglie. C'è odore di nostalgia, di malinconia, di delusione che contrasta con l'animo di gioia, la voglia di crearsi aspettative future e speranza. Sul tavolo preventivi e una lista di cosa tenere e cosa buttare. Un'organizzazione davvero impeccabile!
E' passato un altro anno e quante cose si trasformano, quante vite cambiano. Anche la mia, radicalmente. C'è paura e godimento, c'è ansia di fare e di disfare, forse anche per semplice ribellione, per ribellarmi al mostro che mi porto dentro, a tutto ciò che di male ho fatto. Ho sbagliato e lo riconosco ma non posso chiedere sempre scusa, diverrei poco credibile. Quello che mi fotte è la sensibilità, forse, la mia voglia di non abbandonare, forse, la mia voglia di continuare senza fare finta di nulla, forse, la mia voglia di riparare, forse.
Vorrei stare bene perchè mi voglio bene, vorrei poter essere libero di esternare i miei sentimenti senza ottenere nulla in cambio. Vorrei essere libero di agire senza essere giudicato, senza che ci sia bisogno di credere alle apparenze ma solo alla realtà degli eventi.
Tutto mi sembra salato anche quando provo a mangiare una mela, la sua sapidità cambia. Voluttuosamente l'accarezzo, sfioro le mie labbra contro quella barriera così sottile, mordo con ferocia e la mia mente vola, si colora. Quel morso è salato, è disgustoso, mi piace. Va contro la mia volontà come tutto del resto in questa fase di cambiamento.
Rimarranno in sospeso diverse cose, una cena di pesce, un viaggio, una giornata dedicata al relax, una casa, un album fotografico.. Le solite parole, le uniche a non mutare, sono sempre quelle. Vengono dette solo per dare conforto, per provare a stare meglio.
Sono serenamente rassegnato agli eventi, guarderò avanti e sarò meglio di prima, sarò semplicemente me stesso con me stesso, affronterò tutto ciò che la vita mi darà e ci riuscirò, come sempre d'altra parte. Perchè crollare proprio ora? Non mi appartiene..
Farò un passo indietro, creerò un nuovo me con un guscio diverso ma con gli stessi occhi di due anni fa, forse con un sorriso in più. Ho messo la testa a posto e ho bisogno di dimostrarmelo per poterlo dire al mondo intero.

lunedì 6 giugno 2011

Vado via..

Zumb, zumb, poft.. Uaf, uaf, uaf! Dindlindin, zuu uuu uuu, dindlindin.
Un silenzio profondo che taglia emozioni e sentimenti. Mi sfioro per accarezzarmi, mi sfioro per baciarmi, per sentirmi vivo, mi accorgo che esisto. Mi sento e sono con me stesso. La consapevolezza che sono abbandonato in questo divano si fa nitida e ce ne saranno ancora di ore, di giorni che trascorrerò così, a sentirmi vivo. Ma ora penso..

Una ferita cicatrizzata che era diventata il mio più grande orgoglio ora si riapre, sanguina. Perdo linfa vitale e voglio che continui, così da farmi assaporare quella sapidità che ormai avevo dimenticato. Angeli caduti stanno ai miei piedi e altri mi sussurrano alle orecchie quei pensieri segreti che ancora oggi non mi è stato permesso svelare, quei segreti che non sarebbero capiti se non da chi fosse riuscito ad attraversare quella foresta che mi circonda. La foresta del disincanto. Le panchine non hanno più senso, gli alberi perdono le foglie nonostante si avvicini il tempo di Litha, il Sole e la Luna invocano un sacrificio e non sarò di certo io. Voi mi avete manipolato e addestrato e io decido di andare via e non tornare. Stavolta il sacrificio sarà offerto da me e a me stesso.



giovedì 5 maggio 2011

Papaveri Rossi

Corro per prati verdi e con atteggiamenti infantili raccolgo qualche papavero che prematuramente è sbocciato. Quel vento annuncia l'arrivo di una stagione nuova, quella che ricordo sempre con nostalgia e con una punta di amarezza. Voglio essere cullato da parole mai dette e da gesti ripetuti, sempre gli stessi, quelli che più sono spontanei in certe circostanze. Voglio ballare quella danza folk che mi fa sentire vivo, che mi fa percepire la solitudine, che mi perseguita e di cui ne sono innamorato.
Mi guardo intorno e un sorriso mi coglie inaspettatamente, rido, ma più che altro è un ghigno benevolo. Posso solo sorridere, questa sarà la mia arma, sarà questa la mia forza, non ho nulla per cui debba piangere. La mia metamorfosi sta concludendosi e chissà che bella farfalla sarò, chissà come volerò, e chissà quanti si accorgeranno che questa bellezza non durerà molto e che quella manciata di giorni rimanenti saranno per me i più importanti, sarà la mia vera vita, mi svelerò. Vorrò bere nuovamente da quel calice il nettare per me più prezioso per poi ricordarlo alla fine di tutto. Vorrò riassaporare antichi sapori per un antico ricordo.

domenica 10 aprile 2011

Le stelle

Quattro cicche sparse. Le vedo perchè quei due lampioni sono uno vicino all'altro e fanno tanta luce, forse anche in maniera superflua. Credo che la disposizione sia sbagliata, io l'avrei progettato in maniera diversa l'impianto. Insomma, l'angolo sinistro è completamente buio e proprio qui tanta luce? No, è fatto davvero male.. Quella macchina è posteggiata qui da secoli. Perchè? Francamente me ne importa poco e devo dire che, forse, renderà il paesaggio più particolare, inquietante.
Quelle strisce segnano una limitazione ma io me ne frego, voglio andare oltre, voglio volare e andare oltre. Chissà com'è..
Sarebbe carino vedere le facce di tutti mentre sono sbalorditi, increduli. Quante risate mi farei, quante sacro sante parole direi, quanti insulti volerebbero. E loro lì, inermi, come fossero sordi, a guardare.
C'è buio, i cani abbaiono lontani, e il mio gatto si starà battendo per il territorio, sono orgoglioso di lui.. E' libero.
Il cielo è stellato e se ogni stella fosse una singola persona che vive sulla Terra? Che cosa stramba che penso.. Ce ne sono tante stelle ma se una scompare, così all'improvviso, chi se ne accorgerebbe? Io, no di certo.. E allora, distruggerò tutto ciò che di bello mi è stato dato, vivrò come punto infinito in un universo finito, avrò l'arroganza di essere protagonista delle vite altrui, immaginerò che solo una cosa potrà riscattarmi. Ma in quell'attimo stesso che il pensiero prende forma, io.. Sparirò..

Si è fatto tardi, è meglio ritirarsi e andare a letto, stare affacciati alla finestra a volte aiuta..

martedì 29 marzo 2011

Lettera ad un amico..

A volte si cade nel tranello delle, cosiddette, frasi fatte ma.. Nulla è semplice, ed è vero purtroppo. Non è facile la mattina svegliarsi alle cinque per andare a lavoro, così come non è semplice dire ti voglio bene ad un amico. Gesti e parole sono le cose più difficili. Per fortuna che abbiamo i sentimenti.. Questi battono di gran lunga qualsiasi paura o imbarazzo.
Sarebbe bello affrontare tutto con l'ingenuità infantile che rimpiango quando ripenso al passato. Tutto aveva una visione più candida, più soffice, meno spigolosa e complicata. Sarebbe bello sognare, volare e toccare la luna.
Va bene l'irrazionalità, va bene l'ignoto, va bene tutto, ma l'edera non può salire più in alto del muro che la sostiene.
Quel limite è invalicabile e ti viene imposto, da te stesso. Vuoi andare oltre il muro? Costruiscilo. Vedrai che l'edera crescerà e si arrampicherà ancora, arriverà sempre in cima, ma starà a te decidere se farla continuare a crescere oppure no. Tutto dipende da te. Il fato a volte fa il suo percorso ma sta a te importi e fare in modo che tu sia felice. Una sola cosa conta, stare bene, essere felici.
Tu lo vuoi? Segui la tua strada, vivi e fottitene.

venerdì 25 marzo 2011

Che ne hai fatto delle tue ragioni??

Via, vorresti andare via. Scappare e trovare rifugio in qualcosa che non c'è, in qualcosa che desidero, cercando di capire cosa davvero sia il desiderio. La sensazione di avere sogni che col freddo, ibernati, sembrano non reagire più, mi fanno sconquassare e mi rendono irrequieto. Il futuro? Una dolce illusione.. Io ero il 'secchione'? Ma davvero? Non ci credo più.. Che ne ho fatto delle mie ragioni, non devo arrendermi.
Se un giorno finisse nel mio stesso giorno a nessuno importerebbe, la vita va avanti, le stagioni andrebbero comunque a susseguirsi come sempre e le stelle rimarranno fisse accanto alla luna che sembra immutata nei secoli. Non voglio i secoli, voglio il presente. Voglio che mi venga strappato, come un albero segato. E di notte, su di un ponte, guardavo l'acqua scura con la dannata voglia di fare un tuffo giù e non tornare. La promessa dei miei diciotto anni non l'ho mantenuta ma sono sicuro che presto arriverà. Il mio ventunesimo è arrivato da un po'. Sono maggiorenne di nuovo. E se non sono io ad essere uno degli spettatori, sarò sicuramente il protagonista, almeno per una volta, in tutta la mia vita che è stata. La voglia di decidere per me, la voglia di non ascoltare nessuno e andare avanti lo stesso.
Ci sarò, forse in punta di piedi, forse sparirò, forse nessuna delle due. Sicuramente avrò la consapevolezza di essere me stesso, con me stesso.

Ho paura.

Aiuto.

giovedì 10 marzo 2011

Mio padre mi diceva sempre..

Vorrei sbarazzarmi di tutto quello che mi trascino da tempo, mi fa male e mi logora così come un impermeabile usato troppe volte e che alla prima pioggerellina ti fa bagnare. Il mio impermeabile è appeso ad un chiodo in una qualche stanza remota del tempo, non riesco più a farmi scivolare le cose, mi inzuppo di pensieri, rabbia, malinconia, gioia, nostalgia, parole. A volte mi capita di rimanere a fissare il vuoto come i gatti quando meditano sul loro reale nome, quello che gli diede Dio; mio padre me lo diceva sempre quando vedevo Noir che non faceva altro che fissare un punto, più o meno impreciso, della stanza e mi preoccupavo perchè pensavo stesse morendo. "Non avere paura, loro meditano il nome affidatogli da Dio come fosse l'unico dono per la quale vale la pena vivere, avere la propria identità.. Sei troppo piccolo per capire, quando sarai più grande ti ricorderai di queste parole". E a distanza di anni non ho ancora capito perchè un animale mediti così tanto su una cosa che a volte mi sembra superflua. Superflua perchè non ho un' identità, sono invisibile agli occhi di chi passeggia per la strada, sono invisibile ai miei cari quando tutto quello che vorrei è avere un passaggio con la macchina per tornare a casa la sera dopo il lavoro, sono invisibile agli occhi della gente che reputavo importante, riescono a cancellare tutto come se non fosse mai successo, come se non ci fossi mai stato. Io non riesco ad eliminare tutto dal nulla e quelle chiamate interminabili al cellulare, quello scambio di idee sempre contrastanti, mi mancano..
Ma basta, è passato e sto cercando piano piano di venirne a galla ma quell'impermeabile non mi aiuta. Quello che vorrei in assoluto è buttare giù nuove fondamenta, costruire qualcosa, essere di nuovo una persona agli occhi degli altri, magari una persona degna delle proprie confidenze, una persona da volere bene, davvero. Quelle persone non ci sono più e oggi ci metto una bella pietra sopra, non mi volto più così come di solito si fa quando si attraversa il deserto, non ci si volta mai indietro (non ricordo in che film ho sentito questa cosa qui). Mi sono stancato di farmi in quattro per chi probabilmente nemmeno riesce a guardare i miei occhi e si ferma al mio naso all'insù. Voglio una vita vera, fatta di emozioni, di amicizia e di amore. L'amore-agapè, quell'amore che solo un amico può darti. Platone aveva ragione, cazzo. Mando tutto al diavolo, voglio ricominciare, non voglio abbattermi, voglio vivere nuovi giorni assaporando quella nostalgia che piano piano muta e si trasforma in un presente che malinconicamente mi fa dire addio a quello che è stato.
Forse mi deprimo, forse sono vittima come dice qualcuno ma me ne fotto. Sono io. Sono emozione pura, piango e rido e non me ne vergogno. Sono vita e per questo voglio vivere.

mercoledì 16 febbraio 2011

Il Bacio

Se leggi questo post è perchè sei riuscito ad entrare in questo piccolo mondo che per me è segreto. Il primo passo verso un mondo che ancora non conosci e che, spero, ben presto scoprirai. Prendilo come se fosse un gioco.. Il gioco della Vita. Capirai che ci sono tanti di quei legami che ti sorprenderai e che forse la migliore prospettiva e quando la si riesce a cambiare. Prendilo come un piccolo pezzo di un puzzle che rappresenta la nostra storia. La storia di due persone che si sono trovate, che si rispecchiano nella stessa anima, nella stessa vita. Prendilo come se tutto all'improvviso dovesse cambiare, come la luna che muta nei suoi periodi ma ritorna sempre com'era. Come l'andare e venire delle onde. E' un mondo sconosciuto, sono io.

lunedì 10 gennaio 2011

Ritorno

Chiamalo sfogo anche se forse non è proprio così. Forse è voglia di libertà. Ma sono tornato a scriverti. Ho bisogno di un appoggio, ho bisogno di un punto di riferimento che al momento necessito. Dopo più di due mesi sono di nuovo qui, da te. Non mi sono scordato. Ti prometto che mi confiderò, condividerò le mie paure, gioie, sofferenze, pensieri mancati e pensieri sopraffatti, pensieri facili e anche quelli difficili. Sarò ancora più eclettico di quanto lo sia già.