venerdì 22 luglio 2011

Orizzonti

Maya, mi hai avvolto il collo, gli occhi, la ragione con il tuo velo, adesso io me ne sono disfatto. La verità non esiste ed è inutile illudermi, non puoi. Ho ciò che tu non possiedi, qualcosa che i divini a volte sottovalutano. L'istinto umano.
Ho indagato e mi sono fatto spazio dentro le mie membra, mi sono fatto male ma ora sanguino di gioia, di soddisfazione. E pensare che tutto questo verrà celato, di nuovo, come molto tempo fa, e ritorno a creare il mio mondo e chissà, forse un giorno, tornerò a donarlo. Forse un giorno quando troverò di nuovo tua figlia, Fiducia. L'ho persa di vista, la sto cercando ma non è tempo.
Ho visto nababbi mangiare fango in hotel senza finestre ed io non voglio farne parte.
Maya, non capisci che lo sguardo cambia, muta e torna ad essere quello di prima e di nuovo, ancora, come lo è ora?
Maya, hai innalzato case e distrutto il passato. Hai corrotto chiese e slegato prigionie. Hai infranto regole e murato recinzioni. Hai emulato statue divine e spezzato ali ai sogni. Hai incendiato occhi, anime e dissetato corpi. Hai fatto nascere, ed hai fatto morire.
Scivolo via come biscia, volo via come gabbiano verso il paradiso. Sto bene, sto bene con me. Sono solo in paradiso.

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