Mi giro e rigiro tra le coperte e non riesco a trovare una posizione a me gradita.
Sudavo e facevi vezzi per sentirmi meno solo, stavo sciogliendo le mie catene.
Pratica consueta.
Capii subito che la notte non sarebbe stata delle migliori ma mai mi sarei immaginato fino a tal punto.
Immerso nell'abisso dei miei ricordi, cominciai a costruire castelli di sabbia rossa e aria che all'improvviso svanirono. Senza ricordo, svanirono.
Tutto di un fiato mi ritrovai in un bagno, c'era una vasca da bagno..
Era come piaceva a me, staccata dal muro, solitaria.
Vicino al normale rubinetto c'erano dei pomelli dorati che mi seducevano, le forme erano morbide e antiche, mi corteggiavano.
Avevo percepito un senso di terrore.
Nudo mi immergo.
Svito i pomelli.
Brividi e sdegno mi assalirono, solo questo ricordo.
Flutti di sangue sgorgavano dal quel rubinetto, impetuosi e continui.
Sangue rosso, vivido e tempestoso, le gocce mi macchiavano il viso.
La vasca si riempiva sempre più di quel fetido colore rosso, mi invadeva.
Mi dimenavo come anima in mezzo alle bolge. Cominciai a chiudere i pomelli.
Ci riuscì.
Non soddisfatto, uscì gocciolante e volli rivedere quel fiume di sangue.
Sgorgava ancora sangue impetuoso.
Non so per quanto tempo rimasi fisso ad osservare ogni singola goccia che cadeva.
Ricordo solo di essermi risvegliato e aver visto il mio telefonino accendersi.
Era arrivato un sms..
Sogni premonitori, non tanto.
Buon Natale.
domenica 25 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
Il punto di partenza
La mia fiducia non è controvertibile.
"E come di notte il rumore delle cose", arrivo a pensare, anche io, per una volta. Non è il mio punto di arrivo e nuovi orizzonti voglio che si aprano davanti ai miei occhi.
Così è, da una lettera scritta a me stesso.
"E come di notte il rumore delle cose", arrivo a pensare, anche io, per una volta. Non è il mio punto di arrivo e nuovi orizzonti voglio che si aprano davanti ai miei occhi.
Così è, da una lettera scritta a me stesso.
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