venerdì 29 luglio 2011

Dal balcone di Giulietta

Vorrei urlare, vorrei fare follie, vorrei un lecca lecca, vorrei non farmi problemi, vorrei ubriacarmi e sapere che il giorno dopo non andrò a lavoro, vorrei baciare, vorrei sentirmi meno responsabile, vorrei mangiare gallette di riso, vorrei abbracciare e far capire che ci sono, vorrei dare me stesso a chi se lo merita, vorrei parlare con la mia anima, vorrei poter dire che nulla finisce, vorrei avere il dono dell'ubiquità, vorrei essere fiducioso e anche non esserlo, vorrei un gelato al pistacchio, vorrei tutto ciò che so non potrò avere.. Perchè la vita va avanti per tutti, anche per me, e quando si vuole il proprio bene tutto diventa magnificamente risolto. Risolto.
Quello che si ha dentro, le famose consapevolezze, non possono andare via e mi sento forte perchè so che sono cambiato, perchè so che sono cresciuto. Chi non riesce a vederlo, non mi conosce, e allora passerà come negli alberi le foglie in inverno, non ci saranno. Ma se un minimo di barlume si intravede, si capisce che trascende, va oltre tutto. E io so che riesci a vederlo e che hai paura. Ma io sono accanto a te. Questa è una certezza che deriva dal mio essere. Dall'essere che ha capito cosa vuol dire amare. Ma basta essere giudicati. Non credo di meritarmelo.

domenica 24 luglio 2011

Kraken

Mi prendo le mie responsabilità anche quelle che non ho perchè c'è un bene che va oltre quello normale e che devo raggiungere. Ma non sono disposto a farlo per sempre e allora arrivo a dire basta. Pazienza. Mi sta bene così.
Voglio cantare inni di gioia ma a chi?
Mi lascio trasportare dal vento e faccio volare via candele e tavoli, cibi succulenti e panorami mozzafiato, speranze e prospettive. Non voglio più il presente, o almeno questo tipo, voglio essere libero di vivere nel futuro per godermi quello che viene. Ho bisogno di aspettarmi qualcosa, di illudermi. La mia presa di posizione mi costerà davvero tanto ma nitidi sogni di notti strappate alla libidine mi farà stare in compagnia. Non sarò io, sarò tutto ciò che non si può controllare.

venerdì 22 luglio 2011

Orizzonti

Maya, mi hai avvolto il collo, gli occhi, la ragione con il tuo velo, adesso io me ne sono disfatto. La verità non esiste ed è inutile illudermi, non puoi. Ho ciò che tu non possiedi, qualcosa che i divini a volte sottovalutano. L'istinto umano.
Ho indagato e mi sono fatto spazio dentro le mie membra, mi sono fatto male ma ora sanguino di gioia, di soddisfazione. E pensare che tutto questo verrà celato, di nuovo, come molto tempo fa, e ritorno a creare il mio mondo e chissà, forse un giorno, tornerò a donarlo. Forse un giorno quando troverò di nuovo tua figlia, Fiducia. L'ho persa di vista, la sto cercando ma non è tempo.
Ho visto nababbi mangiare fango in hotel senza finestre ed io non voglio farne parte.
Maya, non capisci che lo sguardo cambia, muta e torna ad essere quello di prima e di nuovo, ancora, come lo è ora?
Maya, hai innalzato case e distrutto il passato. Hai corrotto chiese e slegato prigionie. Hai infranto regole e murato recinzioni. Hai emulato statue divine e spezzato ali ai sogni. Hai incendiato occhi, anime e dissetato corpi. Hai fatto nascere, ed hai fatto morire.
Scivolo via come biscia, volo via come gabbiano verso il paradiso. Sto bene, sto bene con me. Sono solo in paradiso.

sabato 16 luglio 2011

E i Doni dell'Amore

Ho sognato mondi dove si poteva volare abbracciati senza ali, perchè bastavano i nostri cuori. Ho desiderato abbracci che mi facessero sentire davvero importante, un punto di riferimento. Baciami ancora, amore, ma lasciami andare. L'estensione che mi viene amputata, così ad un tratto, lascia sgomenti che non puoi sentire, che non puoi percepire perchè mi vedi come il frutto del male quando invece la chiave di lettura è un'altra.

Quello che più mi importa è che sei dentro me e non te ne andrai. Chissà se lo capirai. Chissà.
Non torno indietro, non posso, devo pensare alla mia vita, devo pensare al mostro che ho dentro e con il quale convivo. Sono quello di sempre, non sono cattivo e spero tu possa avere un ricordo di me che vada oltre le parole e che raggiunga il sentimento di quando due persone sanno di amarsi ma che si fanno del male proprio per questo. Non è difficile da capire, ci vuole solo un po' di follia. E ne abbiamo da vendere, noi. Sono forte, lo so, e se solo sapessi, capiresti. Ma di responsabilità non posso più dartene, non le vuoi. E va bene così.. Cado e cadrò ma mi rialzo, mi rialzerò, con la consapevolezza che mi penserai e che non abbatterai quello sporco orgoglio che conosciamo entrambi e che solo l'amore nel cuore, e nella mente, ci potrebbe permettere di averci di nuovo, come un anno fa. Non si cancella, non si può. Lo sai.

sabato 2 luglio 2011

Viagro

Ansimante pensiero di una notte che verrà, di un mezzo dì consumato, preso e lasciato.
In quel cassetto, dove prima c'erano solo calzette e mutande fresche, adesso, ci sono preservativi, pensieri trascritti, sogni che rimarranno lì ad ammuffire per chissà quanto tempo, ci sono quei regali proibiti, quella canottiera bianca dimenticata, e che devo restituire, quel libro di 9000 domande che significa tanto.
Succhio rumori, ricordi, silenzi. Santo il mio gatto, Santo il dolore quando diventa urlo di gioia, Santo tutto ciò che non è, tutto ciò che è, tutto ciò che non sarà mai. Versi disincantati, frasi buttate giù, simili al whisky in un calice di champagne.
Pioggia di tumulto, pioggia di lacrime che scorrono in un tombino di qualsiasi vita che passa sopra, che passa ignara. Pioggia di parole che tagliano di netto il cuore, volontariamente. Pioggia che toglie le paure e che lascia tutto più cristallino.