lunedì 6 giugno 2011

Vado via..

Zumb, zumb, poft.. Uaf, uaf, uaf! Dindlindin, zuu uuu uuu, dindlindin.
Un silenzio profondo che taglia emozioni e sentimenti. Mi sfioro per accarezzarmi, mi sfioro per baciarmi, per sentirmi vivo, mi accorgo che esisto. Mi sento e sono con me stesso. La consapevolezza che sono abbandonato in questo divano si fa nitida e ce ne saranno ancora di ore, di giorni che trascorrerò così, a sentirmi vivo. Ma ora penso..

Una ferita cicatrizzata che era diventata il mio più grande orgoglio ora si riapre, sanguina. Perdo linfa vitale e voglio che continui, così da farmi assaporare quella sapidità che ormai avevo dimenticato. Angeli caduti stanno ai miei piedi e altri mi sussurrano alle orecchie quei pensieri segreti che ancora oggi non mi è stato permesso svelare, quei segreti che non sarebbero capiti se non da chi fosse riuscito ad attraversare quella foresta che mi circonda. La foresta del disincanto. Le panchine non hanno più senso, gli alberi perdono le foglie nonostante si avvicini il tempo di Litha, il Sole e la Luna invocano un sacrificio e non sarò di certo io. Voi mi avete manipolato e addestrato e io decido di andare via e non tornare. Stavolta il sacrificio sarà offerto da me e a me stesso.



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